“On est là” Aperitivo e chiacchierata attorno al movimento dei Gilets Jaunes

Lunedì 23 dicembre – dalle ore 18.30 al circolo Mesa, via L. Da Vinci 50, Alte di Montecchio Magg. (VI).

Aperitivo, cibarie e chiacchierata a partire dall’opuscolo “On est là – Siamo qua”, Gilets Jaunes: il movimento tenace della Francia invisibile.
Ne parleremo con un compagno redattore.
Ad un anno dalla comparsa del movimento dei Gilets Jaunes (gillet gialli), la Francia è tuttora attraversata dalla vitalità di questa lotta che per composizione, contenuti, modalità organizzative e convocatorie rappresenta un’esperienza unica di conflittualità sociale.

https://onestlagiletgialli.home.blog/

Serata antipsichiatrica

Giovedì 21 novembre – Ore 21.00 Presso il circolo la Mesa

Via Leonardo Da Vinci Montecchio Maggiore (vi)

Discussione antipsichiatrica
con il Collettivo Antipsichiatrico Camuno (CAMAP)

“(..)sequestrare un individuo, considerarlo malato e curarlo contro la sua volontà è sbagliato. In questo senso intendiamo l’antipsichiatria. Non si tratta di essere “contro” i farmaci o “contro” gli psichiatri. Ciò che rifiutiamo, contestiamo e combattiamo nel limite delle nostre possibilità è l’abuso di potere con cui uno stato può decidere di curare uno dei suoi cittadini, contro la sua volontà”.

https://collettivoantipsichiatricocamuno.blogspot.com/

Il MUOStro vicentino

Il 21 ottobre 2019, nel sito della Locheed Martin, la compagnia che ha lavorato alla realizzazione dei satelliti del sistema MUOS, è comparso un comunicato dal titolo “MUOS Secure Communications Satellite System Ready For Full Operational Use”. Nell’articolo si comunica che questa estate il nuovo sistema di telecomunicazioni dell’esercito degli Stati Uniti ha superato con successo un test operativo e di valutazione multiservizio (in gergo Mot&E ) condotto dal comandante della Marina statunitense, con la partecipazione dell’esercito degli Stati Uniti e del Corpo dei Marines. Il MUOS sarebbe pronto a rivoluzionare l’ambito delle comunicazioni sicure per le forze mobili americane e, con esso, la guerra tattica. Continue reading “Il MUOStro vicentino”

L’esercito turco e gli addestramenti nella scuola di Vicenza

Riot Control training in Turchia
Riot Control training in Turchia

Il 9 ottobre è iniziata l’operazione “Sorgente di pace”, scatenata dalla Turchia di Erdogan nel Nord-est della Siria, il cui intento è spezzare la Resistenza curda.

In Siria è in corso una guerra in cui le potenze internazionali si contendono la spartizione di petrolio e materie prime. Continue reading “L’esercito turco e gli addestramenti nella scuola di Vicenza”

Migrazioni internazionali e Razzismo di Stato

Di seguito pubblichiamo e invitiamo a diffondere un’interessante iniziativa che si svolgerà a Vicenza, presso Porto Burci, venerdì 4 ottobre dalle ore 20.30.

Incontro con Pietro Basso, Professore di Sociologia generale presso l’Università di Venezia.

E se i migranti che sbarcano in Italia scappassero dalle calate predatorie del grande capitale europeo e occidentale? A chi spetterebbe dire “stop” invasione? Ragioniamo insieme sulle cause di fondo delle migrazioni internazionali e sul Razzismo di Stato.

A partire da due importanti questioni, ragioniamo insieme sulle cause delle migrazioni internazionali e sul Razzismo di Stato.Pietro Basso individua 7 principali cause all’origine dell’attuale fenomeno migratorio:

– colonialismo storico
– debito con i paesi esteri
– trasformazione capitalista dell’agricoltura
– guerre e conflitti interni
– disastri ecologici
– bisogno inesauribile di forza lavoro immigrata
– crescita di bisogni e aspettative

L’analisi di quelle che sono le reali motivazioni, alla base della più recente ondata migratoria, permette di fare dei ragionamenti sulle politiche economiche del grande capitale globale e di quelle che sono le sue mosse per generare continua accumulazione di profitto (alias uscire dalla crisi che ciclicamente attanaglia il capitalismo). In una fase di rilancio neo-coloniale, gli imperialisti europei e
occidentali stanno concentrando nel continente africano una buona fetta dei loro investimenti.
Da un lato, l’aggressione neo-coloniale all’Africa avviene con una vera e propria invasione economica di aziende e multinazionali (anche storiche vedi ENI per l’Italia) che saccheggiano le materie prime locali, inquinano l’ambiente, sfruttano e impoveriscono le popolazioni. Dall’altro lato, l’aggressione è quella perpetrata manu militari attraverso missioni spacciate per “umanitarie”, ma in realtà strumentali al mantenimento della stabilità, del controllo dell’ordine pubblico e della pace sociale nella polveriera africana. In questo contesto, si inserisce la guerra ai migranti che lo Stato, massimo difensore degli interessi delle borghesie nazionali, sgancia contro chi scappa dalla miseria provocata dalle stesse istanze del capitalismo globalizzato. Il Razzismo di Stato, per dare continuità alle sue manovre, si esprime attraverso leggi come gli ultimi pacchetti sicurezza, improntati a rendere sempre più difficile e impossibile lo spostamento delle persone da un paese all’altro, volti a criminalizzare, punire e dividere gli strati deboli della società e coloro che provano a ribellarsi. Salvo poi non disprezzare la manodopera immigrata disposta a prestare la propria forza lavoro in cambio di salari da fame, in stato di perenne ricatto e sottomessi a condizioni da caporalato. In anni in cui tendenze ultra-nazionaliste si sono propagate sia sul piano teorico che su quello pratico squadrista e violento, fissare chiaramente alcuni concetti di fondo, per rispondere coerentemente agli attacchi dei padroni, risulta un primo approccio per mettere in discussione l’ideologia razzista dominante.

BENEFIT-PARTY PRO INDOMITI

SABATO 21 SETTEMBRE

Benefit-party a sostegno dei nostri indomiti.

Birrette, vinello, liquori e prelibatezze vegan, benefit.

Dal tramonto all’alba con

– I.GOT.I

– ZONA D’OMBRA

– ANGOSSA

– WILD SHEEP

– GUFONERO

– NO CHAPPI? BOURGEOIS!

– INEDYA

– DECRYPTERZ

TAV: UNA QUESTIONE POLITICA

A inizio luglio il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha finalmente pubblicato l’analisi costi-benefici per la tratta dell’Alta Velocità lombardo-veneta che interessa anche il territorio vicentino.

Nonostante il risultato dell’analisi, che prevede un investimento in perdita di ben 2,384 miliardi, il ministro Danilo Toninelli, assieme a Zaia, Rucco e ai vertici di Confindustria, si ostina a ripetere il mantra che il progetto è strategico e che comunque accantonarlo costerebbe più di realizzarlo.

Stiamo parlando di una tratta, quella della Brescia-Padova, del costo di 8,5 miliardi di euro, i cui appalti sono stati concessi SENZA ALCUNA GARA D’APPALTO nel 1991 ai consorzi IRICAV DUE e CEPAV DUE.
Tralasciando che ai tempi delle generose concessioni si era ancora nella fase deteriore della cosiddetta “Prima Repubblica”, quella del “Sistema Tangentopoli”, semplicemente non esiste, nè è in alcun modo previsto da alcuna normativa (Com’è anche più volte riportato in diversi documenti approvativi del lotto AV Verona-Bivio Vicenza) che si debbano pagare penali per la rescissione dei contratti in essere con i concessionari.
Se quelle concessioni, vecchie di 30 anni, sono tutt’oggi vigenti, lo si deve solamente al fatto che vi è stata, in tutto questo tempo, la precisa volontà politica da parte dei governi che si sono avvicendati alla guida del paese, di mantenerle in vigore. Anzi, a suo tempo i contratti con i concessionari furono difesi a spada tratta dal governo Berlusconi II quando il 30/03/2004 la comunità Europea aprì una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per non aver emesso alcuna gara d’appalto per le concessioni plurimiliardarie del sistema Alta Velocità, contravvenendo alla normativa comunitaria.
In ultima analisi, l’unica utilità di tutto il Sistema dell’Alta Velocità ferroviaria è quella di rimpinguare le casse di padroni e padroncini rastrellando risorse ai ceti popolari!
Non dimentichiamo che l’attuale governo ha in programma di tagliare 4 miliardi alla scuola pubblica, che da luglio 2019, a causa della legge regionale 39-2017, sono raddoppiati in Veneto gli affitti per gli alloggi popolari, che le tariffe del trasporto ferroviario regionale sono in costante aumento così come procede senza significative battute d’arresto la privatizzazione del sistema sanitario…

Dal canto nostro non abbiamo dubbi su quali siano le reali priorità nostre e del nostro territorio, per questo ci opporremo senza sconti a questa ennesima rapina.
NO TAV!!

All’Isello di Brendola è strage mancata. Quando il profitto del padrone vale più della nostra vita.

L’incendio alla Isello Vernici di Brendola, dello scorso 1 luglio, non è stato un incidente.

Negli ultimi decenni, sono numerose le fabbriche più o meno grandi che si sono insediate nel territorio, producendo per i settori chimico, conciario e metalmeccanico. Questi sono tra i comparti della produzione industriale più pericolosi dal punto di vista ambientale e sanitario. Lo sanno bene quanti di noi sono impiegati all’interno delle aziende chimiche, metalmeccaniche o nel distretto della concia arzignanese.

Non sono solo gli operai che ogni giorno si ritrovano a lavorare a diretto contatto con i solventi, le polveri e i fumi del reparto a subire sulla propria pelle gli effetti di queste produzioni tossiche. Veneto e Lombardia sono tra le zone maggiormente contaminate dalle nocività prodotte dagli scarichi industriali e dagli scarti della produzione interrati nei campi, sotto le strade o le grandi opere infrastrutturali come la Pedemontana Veneta o la Valdastico Sud.

Anche il settore agro-alimentare soffre del pesante inquinamento delle acque che va a colpire tutta la filiera del chilometro 0. Una piaga questa, che ha seriamente compromesso anche la fauna locale, cancellando le biodiversità di rogge, fiumi e torrenti.

Gli “incidenti sul lavoro”, le fughe di gas tossici, gli sversamenti di veleni, gli incendi in reparto o di interi stabilimenti non sono mai fatalità o tragici episodi isolati, ma rappresentano le conseguenze dirette di un modo di produzione scellerato.

In nome del profitto di pochi, si sfrutta il lavoro di masse di operai spesso reclutati tramite agenzie interinali o cooperative, con contratti a termine o a singhiozzo, impiegati come carne da macello nelle mansioni più pesanti e nocive.

Produci, consuma e infine crepa è in sequenza, la sorte che spetta a tutti noi che viviamo e lavoriamo in un territorio con acqua al PFAS, aria al Benzene, terra e alimenti contaminati dall’inquinamento di quest’industrializzazione selvaggia.

All’Isello, lo scorso 1 luglio, è stata sfiorata una tragedia che avrebbe potuto colpire operai, passanti e abitanti della zona. Gli ultimi focolai dell’incendio sono stati domati dopo giorni e giorni. La nube tossica prodotta dal rogo ha raggiunto Vicenza mentre le acque di fossi e torrenti sono state avvelenate dalle schiume di spegnimento delle fiamme e dai solventi della fabbrica.

È ora di finirla!!

Il futuro di questo territorio è seriamente compromesso, così come la salute di chi ci vive e di coloro che vi nasceranno. Occorre un’inversione di marcia, una presa di coscienza collettiva per smetterla di subire e far pagare ai diretti responsabili i danni inflitti al territorio e a coloro che qui ci vivono.

Contro le nocività dei padroni!

In difesa della nostra salute, della nostra terra, del nostro futuro!

Luglio 2019

No Tav Montecchio Maggiore