Migrazioni internazionali e Razzismo di Stato

Di seguito pubblichiamo e invitiamo a diffondere un’interessante iniziativa che si svolgerà a Vicenza, presso Porto Burci, venerdì 4 ottobre dalle ore 20.30.

Incontro con Pietro Basso, Professore di Sociologia generale presso l’Università di Venezia.

E se i migranti che sbarcano in Italia scappassero dalle calate predatorie del grande capitale europeo e occidentale? A chi spetterebbe dire “stop” invasione? Ragioniamo insieme sulle cause di fondo delle migrazioni internazionali e sul Razzismo di Stato.

A partire da due importanti questioni, ragioniamo insieme sulle cause delle migrazioni internazionali e sul Razzismo di Stato.Pietro Basso individua 7 principali cause all’origine dell’attuale fenomeno migratorio:

– colonialismo storico
– debito con i paesi esteri
– trasformazione capitalista dell’agricoltura
– guerre e conflitti interni
– disastri ecologici
– bisogno inesauribile di forza lavoro immigrata
– crescita di bisogni e aspettative

L’analisi di quelle che sono le reali motivazioni, alla base della più recente ondata migratoria, permette di fare dei ragionamenti sulle politiche economiche del grande capitale globale e di quelle che sono le sue mosse per generare continua accumulazione di profitto (alias uscire dalla crisi che ciclicamente attanaglia il capitalismo). In una fase di rilancio neo-coloniale, gli imperialisti europei e
occidentali stanno concentrando nel continente africano una buona fetta dei loro investimenti.
Da un lato, l’aggressione neo-coloniale all’Africa avviene con una vera e propria invasione economica di aziende e multinazionali (anche storiche vedi ENI per l’Italia) che saccheggiano le materie prime locali, inquinano l’ambiente, sfruttano e impoveriscono le popolazioni. Dall’altro lato, l’aggressione è quella perpetrata manu militari attraverso missioni spacciate per “umanitarie”, ma in realtà strumentali al mantenimento della stabilità, del controllo dell’ordine pubblico e della pace sociale nella polveriera africana. In questo contesto, si inserisce la guerra ai migranti che lo Stato, massimo difensore degli interessi delle borghesie nazionali, sgancia contro chi scappa dalla miseria provocata dalle stesse istanze del capitalismo globalizzato. Il Razzismo di Stato, per dare continuità alle sue manovre, si esprime attraverso leggi come gli ultimi pacchetti sicurezza, improntati a rendere sempre più difficile e impossibile lo spostamento delle persone da un paese all’altro, volti a criminalizzare, punire e dividere gli strati deboli della società e coloro che provano a ribellarsi. Salvo poi non disprezzare la manodopera immigrata disposta a prestare la propria forza lavoro in cambio di salari da fame, in stato di perenne ricatto e sottomessi a condizioni da caporalato. In anni in cui tendenze ultra-nazionaliste si sono propagate sia sul piano teorico che su quello pratico squadrista e violento, fissare chiaramente alcuni concetti di fondo, per rispondere coerentemente agli attacchi dei padroni, risulta un primo approccio per mettere in discussione l’ideologia razzista dominante.